Disabilità: la nuova procedura per la trasmissione dei dati socio-economici

Illustrate le nuove modalità che possono essere gestite dall’assistito successivamente all’invio del certificato medico introduttivo (INPS, messaggio 18 marzo 2025, n. 950).

L’INPS informa che, a seguito dell’accertamento della condizione di disabilità, la trasmissione dei dati socio-economici può essere effettuata dall’assistito successivamente all’invio del certificato medico introduttivo da parte del medico certificatore, accedendo al nuovo servizio rilasciato sul Portale dell’Istituto, denominato “Dati socio-economici prestazioni di disabilità”.

In effetti, il D.Lgs. n. 62/2024 convertito, con modificazioni, dalla Legge n. 15/2025, ha riformato anche i criteri e le modalità dell’accertamento della condizione di disabilità, affidandola in via esclusiva su tutto il territorio nazionale all’INPS a partire dal 1° gennaio 2027. Tuttavia, la separazione tra l’accertamento e la verifica delle condizioni socio-economiche è rimasta invariata.

Attraverso il nuovo servizio, i soggetti in possesso di identità digitale SPID almeno di Livello 2, CNS o CIE 3.0 possono autocertificare e trasmettere le proprie condizioni reddituali, familiari, lavorative e ogni altra informazione richiesta dall’INPS per consentire la verifica del diritto all’eventuale prestazione economica riconosciuta.

La stessa modalità può essere utilizzata dalle associazioni di categoria.

Gli istituti di patronato possono utilizzare, invece, il servizio tramite il “Portale dei Patronati” (con le modalità indicate nel messaggio INPS n. 4684/2023).

Infine, l’Istituto comunica che per le domande di invalidità civile inoltrate entro il 31 dicembre 2024 negli ambiti territoriali interessati dalla sperimentazione avviata dal 1° gennaio 2025, nonché in tutti gli altri ambiti non ancora coinvolti nell’attuazione della riforma, si continuerà a utilizzare per l’inserimento dei dati socio-economici la procedura attuale, tramite accesso al seguente servizio: “Verifica dati socio-economici e reddituali per la concessione delle prestazioni economiche”.

CCNL Scuola: sequenza contrattuale sul contratto di ricerca

L’importo del contratto di ricerca non può essere inferiore al  trattamento iniziale spettante al ricercatore

Il 18 marzo è stato sottoscritto dall’ARAN e da Cisl-Fsur, Flc-Cgil, Uil Scuola Rua, Snals Confsal,Gilda Unams, Anief il CCNL relativo alla sequenza contrattuale sul Contratto di ricerca ex art. 22 L, n. 240/2010. 
Viene, innanzitutto, stabilito che l’importo del contratto non può comunque  essere inferiore al  trattamento iniziale spettante al ricercatore confermato a tempo definito e non può  essere superiore al trattamento iniziale spettante al ricercatore confermato a tempo  pieno.
Inoltre viene precisato che i contratti di ricerca non danno luogo a diritto di accesso al ruolo dei soggetti ex art. 22 L.240/2010, né possono essere computati ai fini di cui all’art. 20 D.lgs  25 maggio 2017, n. 75.

Al via la prestazione universale per gli ottantenni

Firmato il 21 febbraio 2025 dal Ministro del lavoro e delle politiche sociali e dal Ministro dell’economia e delle finanze il decreto che disciplina le modalità di attuazione (Ministero del lavoro e delle politiche sociali, comunicato 18 marzo 2025).

Il 21 febbraio scorso è stato firmato dal Ministro del lavoro e delle politiche sociali e dal Ministro dell’economia e delle finanze il decreto che disciplina le modalità di attuazione della “prestazione universale”, istituita in via sperimentale per gli anni 2025 e 2026 dagli articoli 34 e seguenti del D.Lgs. n. 29/2024 (Disposizioni in materia di politiche in favore delle persone anziane). Al momento, il decreto è all’esame degli Organi di controllo per la registrazione.

In sostanza, dal 1° gennaio 2025 e fino al 31 dicembre 2026 le persone anziane (con età di almeno 80 anni), con un livello di bisogno assistenziale gravissimo e con ISEE in corso di validità non superiore ai 6.000 euro possono fruire della “prestazione universale”, una nuova misura sperimentale che integra l’indennità di accompagnamento già riconosciuta con un “assegno di assistenza”, di importo massimo pari a 850 euro mensili, finalizzato a remunerare il lavoro di cura e assistenza svolto da lavoratori domestici ovvero ad acquisire servizi di supporto alla domiciliarità e all’autonomia forniti da imprese e professionisti qualificati.

In particolare, mediante il citato assegno, o beneficiari potranno acquisire servizi prestati da lavoratori domestici, servizi di tipo socioassistenziale (di cura e igiene della persona, di lavanderia, di confezionamento-distribuzione di pasti a domicilio, di cura e aiuto alla gestione dell’abitazione, di accompagnamento a visite, per lo svolgimento di piccole commissioni e per il disbrigo di pratiche amministrative) e servizi di tipo sociale (sostegno relazionale, di aiuto al mantenimento di abilità pratiche, di sostegno psicologico-educativo, di telesoccorso e teleassistenza).

Il riconoscimento e l’erogazione della prestazione universale sono gestiti dall’INPS.

 

Ebit: contributo alla formazione 2025

L’ente finanzia proposte formative per l’attuazione di percorsi di upskilling e reskilling delle competenze

L’Ente Bilaterale Industria Turistica offre proposte formative, che potranno essere svolte dalle Aziende direttamente ovvero per il tramite di soggetti formatori pubblici e privati accreditati presso la Regione in cui si trova la sede operativa dell’Azienda, per l’attuazione di percorsi di aggiornamento e riqualificazione delle competenze, con particolare riferimento alle sfide determinate dalla transizione digitale e dai cambiamenti che interessano i modelli organizzativi aziendali.
Pertanto, le Aziende che applicano il CCNL Industria Turistica siglato il 14 novembre 2016 e che sono aderenti all’EBIT, potranno usufruire del finanziamento qualora siano in regola con i versamenti all’ente e qualora non abbiano effettuato riduzioni dei livelli occupazionali con licenziamenti collettivi nel periodo intercorrente tra il 1° gennaio 2022 e la data di pubblicazione da parte di EBIT del bando relativo ai contributi per la formazione di cui al presente accordo.
I destinatari della formazione sono i lavoratori dipendenti assunti con contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato, compresi gli apprendisti.
Per il 2025, l’ente stanzia 500.000 euro come tetto di spesa massima al raggiungimento delle richiesti di contributo da parte delle aziende.
Il contributo verrà erogato sotto forma di rimborso e calcolato come prodotto tra il numero delle ore di formazione, fino ad un massimo di 16 ore computabili, e la quota oraria di 130,00 euro.
Nel caso di formazione al di fuori dell’orario di lavoro, ammissibile per un massimo di 16 ore, il finanziamento erogato da EBIT viene integrato dall’importo corrispondente all’indennità economica per i lavoratori (10,00 euro per ogni ora di formazione), che volontariamente partecipano all’attività formativa al di fuori dell’orario di lavoro, la cui corresponsione sarà effettuata dall’azienda in qualità di sostituto di imposta con il cedolino paga del primo mese utile successivo al pagamento da parte di EBIT.
Le istanze devono essere inviate entro il 31 dicembre 2025 in via telematica all’indirizzo di posta elettronica certificata presente sul sito ufficiale. 

CCNL Farmacie: confronto tra le Parti Sociali su classificazione e salario

La proposta di Federfarma relativa all’aumento di 120,00 euro è considerata inaccettabile dalle OO.SS.

Il 13 marzo 2025 si è tenuto un incontro tra le rappresentanze sindacali e Federfarma per proseguire la discussione relativa al rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro per le farmacie private. Il confronto si è focalizzato principalmente su due aspetti cruciali: la classificazione del personale e le retribuzioni. 
Dal punto di vista normativo, ossia in tema di classificazione del personale, le richieste presentate dalle sigle sindacali mirano a riconoscere e valorizzare le competenze professionali, tenendo conto delle trasformazioni e dell’evoluzione che hanno caratterizzato il settore farmaceutico, nonché delle nuove normative vigenti.

Dal punto di vista economico le organizzazioni sindacali hanno avanzato la richiesta di un aumento delle retribuzioni che consenta di recuperare la perdita del potere d’acquisto subita negli anni di validità del precedente contratto, a causa dell’aumento significativo del tasso di inflazione (prendendo come riferimento l’indice IPCA), e che tenga in considerazione l’elevata professionalità presente nel settore.
Dopo un confronto lungo e approfondito, permangono notevoli divergenze sul tema della classificazione e degli inquadramenti.
In particolare, Federfarma ha continuato a sostenere che i farmacisti devono svolgere tutte le attività sanitarie senza distinzioni, insistendo sull’obbligo di svolgere le mansioni di carattere sanitario legate alla farmacia dei servizi. Al contrario, la parte sindacale continua a difendere il principio della volontarietà e del riconoscimento, sia in termini di inquadramento che di retribuzione, per le mansioni che si aggiungono a quelle tradizionali del farmacista, valorizzando le opportunità di crescita professionale e rendendo concretamente applicabile il livello Q2.
Anche sul fronte salariale si registrano distanze considerevoli. Federfarma ha presentato una prima proposta di 120,00 euro, considerata inaccettabile e che non lascia spazio a possibili compromessi. Le motivazioni addotte da Federfarma a sostegno della proposta salariale, ovvero la necessità di definire un aumento salariale sostenibile per le farmacie, non sono ritenute plausibili dalle organizzazioni sindacali.
Unitariamente, le sigle sindacali hanno respinto la proposta, definendola umiliante per le lavoratrici ed i lavoratori del settore che in 12 anni hanno ricevuto un aumento di soli 80,00 euro e che ancora oggi pagano le conseguenze di un passato in cui non è stato riconosciuto l’importante ruolo professionale e sociale svolto dai farmacisti e da tutti coloro che operano nelle farmacie.
La delegazione sindacale ha sollecitato Federfarma a rivedere le proprie posizioni, sottolineando che le distanze riscontrate, se non ridotte, non consentirebbero una prosecuzione efficace del confronto finalizzato alla sottoscrizione in tempi brevi del contratto scaduto.

Il negoziato proseguirà nelle giornate del 2 aprile, 15 aprile e 16 aprile.