CCNL Poste: i sindacati indicono lo sciopero nazionale

Blocco degli straordinari e delle prestazioni aggiuntive per 30 giorni

Le Organizzazioni sindacali Uil-Poste e Slc-Cgil hanno proclamato lo sciopero nazionale di tutto il personale delle prestazioni straordinarie ed aggiuntive alle dipendenze di Poste Italiane Spa, dal 17 ottobre al 16 novembre 2025.

Le ragioni della protesta nascono dall’indisponibilità dell’azienda ad affrontare il tema degli effetti negativi, sulla qualità della vita dei lavoratori, delle riorganizzazioni di Dto, Mp, Pcl. Ulteriori motivi alla base dello sciopero riguardano i problemi sulla sicurezza del lavoro, per i quali l’azienda non interviene nonostante le segnalazioni e la preoccupazione per il ruolo sociale di Poste Italiane che i sindacati ritengono sia messo a rischio dai tagli e dalla privatizzazione voluta dal Governo.

Le OO.SS., ricordando che l’articolo 31 del CCNL di settore non consente al lavoratore la permanenza sul posto di lavoro oltre l’orario normale se non per lavoro straordinario, affermano che sia legittimo rifiutare qualsiasi richiesta, da parte dell’azienda, di lavoro oltre l’orario ordinario, poiché rientra nell’elenco delle attività oggetto dell’astensione. Pertanto, le OO.SS. invitano tutti i lavoratori a rifiutare qualsiasi attività oltre l’orario contrattuale, in particolare per:

prestazioni ripartite/abbinamenti (il lavoratore, in fase di uscita, è autorizzato e, dunque, invitato a riportare in ufficio il prodotto residuo che non è possibile smaltire nell’orario ordinario);

distacchi verso Up Monoperatori (nel gestire i passaggi chiavi e contabili, il lavoratore è invitato ad effettuarli il giorno precedente o in apertura il giorno stesso, assicurandosi che rientrino nei tempi di lavoro ordinari);

convocazioni commerciali e corsi di formazione ( il lavoratore è invitato a rifiutarle se convocate al di fuori del normale orario di servizio).

Con la mobilitazione, le Sigle sindacali ribadiscono l’importanza della difesa dei diritti contrattuali, della sicurezza e della dignità dei lavoratori ed affermano, infine, la necessità di interventi concreti da parte dell’azienda.

CCNL Gomma Industria: aperto il tavolo per il rinnovo del contratto

Prossimo incontro tra le Parti Sociali il 20 novembre

Si è aperto nei giorni scorsi a Roma il tavolo per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro del settore Gomma Plastica tra le delegazioni di Filctem-Cgil, Femca-Cisl, Uiltec-Uil e della Federazione Gomma Plastica. Il negoziato riguarda il triennio 2026-2028 e interessa circa 165mila addetti occupati in 3.860 imprese del comparto.

Dal punto di vista salariale i Sindacati Filctem, Femca e Uiltec confermano di voler trovare una risposta che garantisca il recupero del potere d’acquisto perso dalle lavoratrici e dai lavoratori. Sul tavolo anche richieste di investimento su occupazione, formazione e inclusione, elementi chiave per sostenere la competitività e la qualità del lavoro. 

Propongono inoltre la costituzione di un Organismo Paritetico Nazionale per compiere passi avanti sul tema della sicurezza, sugli accomodamenti ragionevoli e sull’impatto del microclima nei luoghi di lavoro. Richiedono infine il rafforzamento della previdenza complementare, per tutelare le lavoratrici e i lavoratori in una prospettiva di lungo periodo.

Il prossimo incontro è fissato per il 20 novembre a Milano, dove le parti torneranno a confrontarsi sui contenuti della piattaforma sindacale e sulle prime risposte delle imprese.

Mobilità in deroga: la nuova circolare ministeriale

Il documento riguarda i lavoratori delle aziende che operano nelle aree di crisi industriale complessa (Ministero del lavoro e delle politiche sociali, comunicato 14 ottobre 2025).

Il Ministero del lavoro e delle politiche sociali ha emanato la circolare n. 16/2025, recante: “trattamento di mobilità in deroga per i lavoratori che operino in un’area di crisi industriale complessa riconosciuta ai sensi del Decreto-legge 22 giugno 2012, n. 83, art. 27, convertito, con modificazioni, dalla Legge 7 agosto 2012, n. 134 e successivi decreti ministeriali ed accordi di programma. Art. 53-ter Decreto-legge 24 aprile 2017, n. 50, convertito, con modificazioni, dalla Legge 21 giugno 2017, n. 96”. 

In particolare, con la circolare in argomento, sono state aggiornate le indicazioni procedurali relative alla presentazione da parte delle regioni delle richieste di sostenibilità finanziaria concernenti i trattamenti di mobilità in deroga.

In effetti, l’articolo 53-ter del D.L. n. 50/2017, convertito, con modificazioni, dalla Legge n. 96/2017, attribuisce alle regioni la facoltà di destinare le risorse finanziarie di cui all’articolo 44, comma 11-bis del D.Lgs. n. 148/2015 – già assegnate per i trattamenti di cassa integrazione straordinaria previsti per le aziende operanti nelle aree di crisi industriali complesse – alla prosecuzione del trattamento di mobilità in deroga di soggetti che erano dipendenti di imprese stanziate nei citati territori.

CCNL Istruzione e ricerca: nuovo incontro tra Aran e sindacati

La proposta dell’Aran è di un aumento medio mensile pari a 136,85 euro lordi

Il 9 ottobre si è tenuto un nuovo incontro tra Aran ed i sindacati per il rinnovo della parte economica del CCNL applicabile ai docenti, personale educativo e personale ATA.
Nello specifico, la proposta prevede un aumento medio mensile pari a 136,85 euro lordo pari al 5,78%:
– per il personale ATAè previsto un minimo di 82,13 euro lordo per il collaboratore scolastico al primo gradone (0-8 anni) ad un massimo di 186,32 euro per i funzionari ed elevata qualificazione all’ultimo gradone di anzianità;
– per gli insegnantiè previsto un minimo di 105,49 euro per i docenti della scuola dell’infanzia e primaria al primo gradone fino a 177,51 euro per i docenti laureati degli istituti secondari di secondo grado.
A livello economico, definito:
– un incremento delle indennità;
–  un importo a titolo di una tantum per tutto il personale scolastico pari a 142,00 euro medi.

Fondo Metasalute: disponibile la procedura di selezione dei piani sanitari

Dettagli, costi e fasi obbligatorie per l’assegnazione dei 5 piani sanitari integrativi 

Il Fondo Metasalute ha reso disponibile online, dal 1° ottobre 2025 fino al 3° novembre 2025, la procedura di selezione e attribuzione dei piani sanitari 2026.

I 5 piani sanitari previsti e validi per il triennio 2024-2026 sono i seguenti:

piano base con contribuzione mensile base di un importo pari a 13,00 euro;

piano integrativo MS1 con contribuzione mensile base di un importo pari a 16,67 euro;

piano integrativo MS2 con contribuzione mensile base di un importo pari a 23,34 euro;

piano integrativo MS3 con contribuzione mensile base di un importo pari a 34,00 euro;

piano integrativo MS4 con contribuzione mensile base di un importo pari a 75,00 euro.

Ciascun azienda può selezionare ed attribuire fino ad un massimo di 3 piani sanitari ai propri dipendenti. L’adesione dei lavoratori può avvenire solamente in forma collettiva, per la totalità o per gruppi omogenei.

La selezione di uno o più piani integrativi richiede l’elaborazione di un accordo sindacale o di un regolamento aziendale che si occupi di disciplinare l’attuazione del piano sanitario. I piani selezionati sono validi per l’intero anno solare 2026 e non possono essere modificati in corso d’anno.

Per quanto attiene la procedura operativa, la selezione si articola in 3 fasi obbligatorie:

– scelta dei piani sanitari;

– assegnazione dei piani sanitari ai dipendenti;

– chiusura della procedura di assegnazione.

La procedura si considera conclusa e valida solo con la chiusura della 3° fase.

L’attivazione di piani integrativi richiede il caricamento dell’accordo sindacale o del regolamento aziendale prodotto. In caso di incongruenze, il Fondo può richiedere nuova documentazione e riservarsi la facoltà di annullare la selezione, nel caso in cui la documentazione sia ricevuta oltre i termini stabiliti.

La procedura deve essere completata entro il 3 novembre 2025. In caso di mancato completamento della procedura entro detta data, verrà applicato automaticamente il Piano Base per l’intero anno 2026, senza possibilità di modifica.

In particolare, l’assegnazione ai dipendenti, per le aziende che hanno selezionato un solo piano, avviene in modo automatico già alla 1° fase. Per le aziende con più piani, invece, è necessario eseguire tutti e 3 gli step entro il termine e gestire manualmente o tramite flusso Uniemens i nuovi dipendenti in corso d’anno.

Infine, resta fermo che, per procedere con l’assegnazione 2026, i piani degli anni precedenti devono risultare correttamente assegnati, con la corretta chiusura di tutte e 3 le suddette fasi.